domenica 10 ottobre 2010

Rendiamo giustizia a Luigi Marchesani

Per colpa di una foto venuta male una persona deve essere ricordata come fosse sempre incazzata?
Urge rimedio. Ma andiamo con ordine.

Il Dott. Luigi Marchesani (1802-1870) voleva essere ricordato per tre cose:
  • per l'Ospedale di Vasto (nel senso di ospedale pubblico, quelli gestiti da monaci e frati c'erano già),
  • per il Museo Archeologico
  • e per il primo catasto delle abitazioni.
Dimenticava "La Storia di Vasto" scritta nel 1838 e pubblicata due anni dopo, volume che è stato ristampato recentemente e che è ciò per cui è maggiormente noto (si può scaricare anche da Google Books).

Testa calda, studiò legge, poi lettere infine si laureò in medicina ed esercità a Napoli fino ai quarant'anni per poi tornarsene a Vasto dove rimase 'signorino' fino alla fine.
Molto colto ma anche incosciente da ragazzo si mise a sparare alle rondini sotto la loggia Amblingh e un pezzo di fucile saltò via al momento del rinculo spaccandogli la fronte e arrivando quasi a lesionargli il cervello.
Oltre a questo aveva altri gravi problemi di salute e morì di male incurabile.
L'unica fotografia esistente fu fatta nel 1868 e ce lo mostra incazzato nero (la foto non piacque neanche a lui). Possibile che debba essere ricordato sempre con quella espressione torva?
No, infatti ecco come era al momento della presentazione del suo volume, in attesa di firmare copie autografate.



P.s. Il commento musicale durante la presentazione del libro era a cura di Francescopaolo Mc Adams, compagno di scuola del Marchesani. (ah, ah, ah)